Basta con l’utilizzo sbagliato del “piuttosto che”!

30 settembre 2008
vocabolario

Premessa: se in questo articolo utilizzero’ il costrutto “piuttosto che” questo sara’ da intendere nel suo significato corretto: “piuttosto che” come sinonimo di “invece di”. Quindi se io dico “in estate amo andare in vacanza al mare piuttosto che in montagna” intendo dire che mi piace andare al mare e non in montagna.
Oggi giorno si sente utilizzare troppo spesso il “piuttosto che” con il significato di ‘o’, ‘oppure’, cioe’ in senso disgiuntivo e non avversativo, come dovrebbe essere.
Questa abitudine viene dal nord italia, molto spesso la si sente pronunciare da accenti milanesi: il motivo potrebbe essere la traduzione del “rather than” inglese, molto usato nei corsi di formazione, e poi adottato in italiano come modo forbito di esprimersi. Come se facesse “figo” inserire una lista di “piuttosto che” in una presentazione o discussione…
Ma quale’ il vero problema adesso?
Se si ha di fronte una persona che dice la frase “amo il mare piuttosto che la montagna” come si fa a capire cosa vuole dire veramente? L’ interlocutore mette le due destinazioni di vacanza sullo stesso piano o ha una preferenza? In quel caso sarebbe preferibile che la persona inanellasse una sfilza di “piuttosto che”, come succede nella maggioranza dei casi, e allora non ci sarebbero dubbi sul tipo di utilizzo (sbagliato) dell’avverbio. Stendiamo poi un velo pietoso sulle frasi ad effetto dove una progressione di spaventosa di “piuttosto che… piuttosto che” si conclude nella catarsi di un “piuttosto che…” conclusivo…

Dopo il mio sfogo riporto qui un link a un articolo dell’accademia della Crusca:
http://www.accademiadellacrusca.it/faq/faq_risp.php?id=3930&ctg_id=93